Da più di quarantacinquemila anni il cane ha affiancato l’uomo nel suo percorso evolutivo. Attraverso la domesticazione, il cane è entrato a far parte dell’antroposfera, questo fatto ne ha cambiato le strutture sociali rendendolo però, in gran parte, dipendente da noi. Ciò ci pone davanti ad una riflessione etica e bioetica che ci rende responsabili del benessere del cane. In particolare, durante il processo educativo e l’addestrativo, è di primaria importanza, porre attenzione al rispetto della salute fisica e psichica del cane. Principio fondamentale, quindi, è quello di non avere nei suoi confronti un atteggiamento vessatorio e neanche eccessivamente paterno o materno, ma bensì rispettoso del suo etogramma e della sua identità specie specifica. È scontato che il cane debba vedere appagati i bisogni primari richiamati dalle 5 libertà di Brambell (Brambell report 1965), e tutti i bisogni sociali e di appartenenza, così come richiamati dalla piramide di Maslow. È quindi obbligatorio capire come sia essenziale e necessario garantire al cane regolari contatti sociali con l’uomo e con i suoi simili al fine di permettergli di appagare tutti i bisogni del corpo e della mente, indispensabile a prevenire insorgenza di problematiche psicosomatiche e somatopsichiche.
Nel corso della storia, il cane ha avuto svariati compiti, nello svolgimento dei quali, oggi viene nella maggior parte dei casi, sostituito dalla tecnologia. È quindi ora compito e responsabilità del proprietario/conduttore (Pet-Owner), dare la possibilità al cane di svolgere attività e movimento conformi alle proprie attitudini, a stretto contatto con esseri umani e con altri soggetti sia della sua specie che di differenti speci. A questo scopo sono molto adatte alcune attività richiamate in differenti discipline e/o prove attitudinali, mirate a dare reale identità ai singoli inserendoli correttamente nel tessuto sociale; la prova di accompagnamento (BH), le prova di IGP, e prove di pista e di ricerca. Il cane dovrebbe avere la possibilità di essere impiegato ed impegnato in attività adeguate alle sue qualità naturali e alle sue potenzialità. Sono quindi da ritenersi necessari, oltre ad un sufficiente movimento, anche una serie di attività intense che tengano conto delle capacità di apprendere, e delle attitudini di ogni singolo soggetto: i diversi tipi di attività sportive cinofile sono ideali a questo scopo così come tante attività Ludico cognitive che permettono al singolo di sperimentarsi e di sviluppare corrette rappresentazioni della realtà ordinaria.
Cani non sufficientemente impegnati in attività adeguate, possono creare problemi nella società. Le persone che educano e poi addestrano il loro cane, o che si dedicano con esso, ad uno sport cinofilo, devono sottoporsi ad un’accurata formazione, al fine di ottenere una adeguata sinergia e quindi una reale collaborazione uomo/cane, il più armonica possibile. Lo scopo di qualsiasi tipo di percorso di apprendimento, educazione e di addestramento è quello di far apprendere ed insegnare ad ogni cane cose che lui sia in grado di fare e/o di comprendere.
L’armonia fra uomo e cane, indipendentemente dal tipo di struttura relazionale e di attività cinofila praticata, è il primo traguardo da raggiungere. Si può arrivare a tale armonia solo se ci si riesce ad immedesimare nella mente del proprio cane, imparando a conoscere, valorizzare e orientare le sue doti e le sue qualità naturali. L’uomo ha l’obbligo etico di educare ed addestrare a sufficienza il proprio cane. I metodi che devono essere utilizzati, devono fondarsi su conoscenze sicure, basate su studi di etologia, pedagogia, medicina veterinaria e di cinologia.
Per ottenere gli obiettivi di educazione, addestramento, o allenamento che ci si prefigge, deve essere impiegato un metodo non violento e positivo per il cane. Strumenti di educazione, addestramento o allenamento non specie compatibili non sono ammessi (in conformità con le norme a tutela del benessere animale).
Il coinvolgimento di un binomio e/o di un soggetto in un percorso di corretto sviluppo cognitivo e relazionale, volto alla valorizzazione della relazione e dell’integrazione nel contesto sociale di riferimento, non può escludere un corretto impiego del cane nello sport che si deve basare sulla valorizzazione delle sue qualità naturali, delle sue potenzialità, e della sua disponibilità ad apprendere; non è ammissibile pensare di influenzare le naturali potenzialità e/o capacità del cane con utilizzo di medicinali o strumenti non adeguati e/o coercitivi. L’uomo ha l’obbligo di conoscere a fondo le vocazioni e le attitudini del proprio cane: chiedere al cane prestazioni che non è in grado di dare, non è eticamente accettabile.
Un proprietario, un conduttore e un cinofilo responsabile parteciperà a prove, gare ed allenamenti solo con cani sani e in adeguata forma psicofisica.
Regolamento Nazionale Lavoro sulla valorizzazione della Bocca del cane “Il Morso che Cura” e Prove di Lavoro per Cani da Utilità e Difesa con approccio Cognitivo.
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2 Responses
Buongiorno
Vorrei sapere se possibile quali sono i Centri Cinofili a voi associati, nella zona di Pavia (PV) o dintorni.
Ringrazio anticipatamente.
Maria Rosa
Buongiorno Maria Rosa,
riceverà una nostra mail con le informazioni richieste.