Il tartufo è una delle eccellenze agroalimentari italiane fra le più apprezzate e ricercate nel mondo. La sua “cerca e cavatura” ufficialmente iscritta dal dicembre 2021 nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale, è una vera e propria arte, nata da tradizione ed infinita passione che storicamente veniva tramandata di padre in figlio. Negli ultimi decenni tale pratica, che una volta era appannaggio solo di pochi, ha cominciato ad incuriosire sempre più persone che infine si ritrovano contagiate da quella che si rivela essere una sorta di “lucida follia”; caratterizzata da magici momenti, odori, sensazioni legate all’incessante susseguirsi delle stagioni. Tutto si racchiude in un istante: il tempo sembra fermarsi… il cane, nostro compagno di vita dai tempi più remoti, dopo averci scaldato, protetto ed aiutato in innumerevoli modi attraverso i millenni di un’esistenza condivisa ci permette di vivere un vero e proprio sogno ad occhi aperti. Due entità a volte capaci di fondersi in una sola, dando vita a quella magica danza in grado di condurci dove solo insieme possiamo arrivare, un uragano di emozioni che si ripete ad ogni ritrovamento, grande o piccolo che sia. Un’esperienza tanto indescrivibile a parole da meritare solo di essere vissuta…

 Vecchie ed inutili pratiche e leggende prive di fondamento sulle quali taluni basavano il loro percorso in questa disciplina, che per troppo tempo sono state causa di fama negativa, sono ormai arrivate al loro termine. Fortunatamente una nutrita schiera di tecnici qualificati e professionisti cinofili si impegnano e collaborano per promuovere questa attività sana e salutare, adatta anche ai più piccoli. Partendo dalle competizioni amatoriali in ring dove il cronometro è la discriminante principale, per arrivare finalmente anche a quella in zona naturale, più vicina alla vera cerca e cavatura del tartufo, ci si incammina lungo un percorso fatto di comprensione del corretto rapporto uomo-cane, di conoscenza e salvaguardia degli ambienti naturali nonchè della biodiversità che tanto arricchisce il nostro territorio.

La speranza è che quella “lucida follia” possa contagiare molti altri, permettendo a chi lo vorrà di vivere il proprio sogno ad occhi aperti.